Il nuovo paradigma in Medicina e in Sanità e il ruolo della I.B.I.- Istituto di Biofisica Informazionale

Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali e il loro ruolo nel Servizio Sanitario Nazionale

I.B.I., ha come sua vocazione quella di diffondere informazione e promuovere la formazione di tutte le persone ma con particolare attenzione all’ambito Medico e Sanitario.
Questo perché essendo nella mani del personale Medico e Sanitario la salute dell’essere umano, specie nel mondo occidentale, diventa fondamentale che in questi ambiti si riesca ad avere una visione più aperta delle modalità di approccio e cura del paziente: una visione più Olistica. Infatti attraverso le più recenti teorie e acquisizioni scientifiche, una visione olistica dell’Uomo e della Vita diventa l’approccio più corretto alla salute pubblica. Gli straordinari cambiamenti sopraggiunti nella Scienza segnano il passaggio da una visione meccanicistica dell’uomo ad una visione olistica, in cui il concetto di cura evolve da una concezione riparativa, centrata sulla patologia, ad una concezione olistica che cura la malattia prendendosi cura dell’ individuo, anche nella sua espressione energetica e spirituale. In tal senso nel nuovo paradigma la Psiconeuroendocrinoimmunologia, il ruolo della Mente, l’intenzionalità di guarigione e le Medicine Complementari rappresentano un eccezionale arricchimento della azione di cura portando l’approccio medico verso la Medicina Integrata.
A tal proposito riprendiamo un estratto della presentazione del Simposio Nazionale organizzato da AMCP- Associazione Medicina Centrata sulla Persona Onlus, che si è svolto Giovedì 29 settembre 2016 a Roma il cui titolo:
“Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali nel Servizio Sanitario Nazionale per l’uguaglianza dei diritti di salute oltre le esperienze regionalistiche: Salutogenesi e Prevenzione, Formazione a Profilo Definito, Buona Pratica Clinica, Ricerca Clinica No-Profit. Criticità, esigenze sociali, prospettive future: un confronto interdisciplinare”.

Estratto della presentazione.

Simposio Nazionale – Atti La parola “Medicina” è diversa per ogni cultura e popolo che ne ha tratto beneficio; per cui esistono tanti sistemi di guarigione e cura quante culture esistono nel mondo. Infatti secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa l’80% della popolazione mondiale che vive nei paesi del Terzo Mondo dipende dai loro sistemi autoctoni tradizionali quali fonti primarie di prevenzione, cura e riabilitazione. I Sistemi di Salute, i Saperi di Salute, le Medicine su base Antropologica sono sistemi medici provenienti da saperi di differenti origini culturali, a volte figlie di una saggezza millenaria. Ognuno dal proprio punto di vista, questi approcci hanno un’immagine olistica dell’essere umano. Le Medicine su base Antropologica mettono in relazione i sintomi fisici del paziente con tutte le altre dimensioni della sua esistenza, perciò hanno in comune il fatto di essere centrati sulla persona. Questi sistemi si basano sulla visione che il benessere è intrinsecamente e ontologicamente connesso all’interezza della persona, quindi al suo essere in-dividuo, in-separabile in corpo, anima e spirito, comprendendone perciò tutti i fattori comportamentali, psicologici, spirituali, ambientali e culturali. Per esigenze di semplificazione potremmo dire che mentre la biomedicina o medicina occidentale dominante ha una visione cosiddetta militarista (nel senso di focalizzarsi a curare le malattie nelle varie parti del corpo attraverso la localizzazione ed eliminazione dei sintomi, utilizzando spesso tecnologie inaccessibili, anche per motivi economici, in molte parti del mondo), i Sistemi di Salute su base Antropologica si basano su un continuum di cure e su un concetto di prevenzione molto più sviluppato filosoficamente ed ecologicamente, sul mantenimento della salute, sull’ecosistema locale come medicina, il cibo come medicina e sulla relazione di cura, sul “prendersi cura” a lungo termine, essendo di gran lunga più conveniente e sostenibile anche dal punto di vista economico specie se riferito a quadri nosologici di grande impatto demografico e, quindi di elevata prevalenza e di forte incidenza nei bilanci del S.S.N. In Europa non meno di cento milioni di persone fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di Medicine Non Convenzionali a livello preventivo e curativo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per rispondere adeguatamente alle nuove sfide del XXI secolo, la medicina deve concentrarsi sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia.

Questo concetto è da sempre alla base della Medicina Tradizionale, essendo fondata su tre principi semplici ma efficaci:

  1. a) preservare la salute è il miglior approccio alla prevenzione;
  2. b) è meglio rinforzare l’organismo prima dell’insorgenza delle malattie piuttosto che trattare la malattia una volta presente;
  3. c) è preferibile regolare gli stili di vita e i regimi alimentari prima dell’insorgenza di problemi medici piuttosto che prescrivere trattamenti una volta insorti i problemi.
I medici e tutti coloro che hanno la responsabilità etica, professionale, sociale e algoritmica sui livelli di salute della popolazione devono abbracciare la visione della globalizzazione nel senso sopra indicato.
Essi sono chiamati in una logica d’interscambio e di democrazia a progettare, realizzare e gestire in modo innovativo iniziative socio-sanitarie che sviluppino la sfera pubblica per un nuovo e sempre più adeguato sistema di salute e di ben-essere, al cui centro è posta la persona. È infatti necessario considerare non solo il mondo oggettivo della salute ma anche, e soprattutto, quello soggettivo poiché sarà parte integrante del processo terapeutico. La salute non può prescindere dalla percezione individuale di benessere e dalla capacità di partecipare al sistema sociale considera le percezioni di benessere che derivano dai contributi personali alla vita personale, familiare e sociale come determinanti di una vita piena e soddisfacente e quindi, la salute in generale, e quella mentale in particolare, sono il risultato del feedback adattivo stabilito con l’ambiente.
La salute si genera spontaneamente dall’equilibrio del comportamento e delle relazioni a ogni livello dell’individuo. Questo è il reale significato della promozione della salute nella gestione della salute pubblica secondo le Medicine Tradizionali, che sono basate su principi universali non limitati ad un particolare gruppo etnico o cultura, bensì Centrate sulla Persona, pertanto interculturale e fondamentale per la interazione dei sistemi sanitari esistenti così come un modello culturale per il recupero dei valori tradizionali locali e fondati sulla prevenzione, sulla protezione della persona piuttosto che su la cura della patologia singola o associata.
Le strategie di prevenzione pragmaticamente suggerite dalle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali, che includono fattori quali la promozione dell’educazione alla salute, consapevolezza individuale, integrazione della spiritualità e dell’etica nei sistemi sanitari, possono e devono essere applicate nella gestione della salute pubblica, allo scopo di migliorare la qualità di vita percepita ed anche oggettiva, promuovere un sano invecchiamento, limitare l’uso di farmaci e ridurre i costi diretti, indiretti e sociali delle malattie croniche a più ampia prevalenza.
L’essere umano non è solo una mera parcellizzazione di realtà fisiche, molecolari ma esiste un continuum psicopatobiografico quale risultato di infinite interazioni che è invece alla base di quella capacità di ascolto, valutazione, trattamento che sono lo spirito, il motore di un approccio al paziente centrato sulla persona e non solo sul sintomo. I risultati delle numerose ricerche sulla qualità dell’assistenza sanitaria condotte negli Stati Uniti, in Europa e in Italia mostrano che, se a un paziente è richiesta una valutazione sulla qualità dei trattamenti medici, le sue priorità sono: umanizzazione, personalizzazione del trattamento, necessità di avere informazioni adeguate in un ambiente confortevole per una libera scelta del proprio percorso di salute.
Negli ultimi anni il dibattito scientifico sulle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali e la loro interazione con la biomedicina, cioè la medicina accademica, dominante nella società occidentale, ne ha favorito e legittimato un aumento della domanda. Si sta attivando, così, un processo di trasformazione culturale che coinvolge il nostro stile di vita e sposta il focus dal sintomo all’idea, più generale, della ricerca del benessere della persona. L’attenzione è anche rivolta alle capacità di auto-guarigione, al risveglio delle potenzialità individuali, che sostengono e amplificano i benefici dei trattamenti e di un’informazione accurata ai cittadini affinché possano scegliere liberamente il proprio programma di cura. È diritto di ogni persona essere curata con dignità e rispetto, migliorando l’esperienza dei trattamenti. È importante ridurre le disuguaglianze, essendo consapevoli del “gradiente sociosanitario” per l’equilibrio sostenibile e di farmacoeconomia. È importante, dunque, favorire un cambiamento nei processi di politica e assistenza sanitaria.
Un’etica professionale moderna, che mira a raggiungere un rapporto soddisfacente tra medico e paziente, dovrebbe sviluppare una rinnovata capacità di ascolto per una rinnovata capacità di comprensione. Questo implica che all’attenzione per gli aspetti più microscopici dell’organismo debba essere aggiunta anche l’attenzione all’ambiente naturale e sociale in cui l’uomo vive e si ammala. Ecco perché è necessaria una medicina basata sulla fiducia. L’attenzione al paziente nella scelta dei programmi di salute individuale porta a una diversa visione sociale della qualità della sanità. Una Medicina Centrata sulla Persona e sulla prevenzione Primaria riesce a dare equilibrio psicofisico all’individuo e rappresenta il trampolino di lancio per un equilibrio sostenibile sociale per le società attuali e future.

L’evento risulta fondamentale come contributo al cambio di paradigma nella sanità occidentale e italiana in particolare.
I.B.I., con la sua azione saldamente scientifica ma altrettanto olistica nell’approccio e apertura alla ricerca, pone particolare attenzione sul ruolo dell’Informazione presente nel flusso Energetico che pervade l’essere umano e tutto il mondo materiale di cui facciamo parte e in questo contesto promuovendo la ricerca e la spiegazione scientifica di tutti quegli aspetti che collegano le varie metodologie o discipline di cura e trattamento per un ritrovato benessere della persona, offrendo così il suo contributo al cambio di Paradigma.

Dir. Scientifico I.B.I. Roberto Fabbroni

ATTI COMPLETI DEL SIMPOSIO

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Author: istitut2

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