In un Rapporto tecnico dell’Oms stilato a Ginevra nel 1996 si può leggere:
Gli infermieri di tutto il mondo sono divenuti sempre più consapevoli del fatto che ampi gruppi di popolazione in ogni Paese stanno usando approcci tradizionali e complementari per mantenere o recuperare la propria salute. In molti luoghi gli infermieri sono stati innovatori di questo movimento. Nei Paesi industrializzati si stima che circa la meta della popolazione ricorra regolarmente ad approcci sanitari complementari. Nei paesi in transizione ed in quelli in via di sviluppo la percentuale e addirittura superiore. Alcuni di questi approcci complementari possono far parte di un piano terapeutico con il paziente se sono appropriati ed accettabili. Il tocco terapeutico, l’uso di infusi, il massaggio ed altri approcci complementari possono favorire l’assistenza infermieristica. Il personale infermieristico deve essere preparato a guidare i clienti nella scelta tra i differenti approcci assistenziali complementari e quelli tradizionali. La formazione dovrebbe mettere gli infermieri in condizione di capire i diversi approcci, la loro compatibilità con altre forme di cura e la loro accettabilità in seno alla tradizione culturale[..] Gli infermieri condividono la responsabilità di essere aperti e consapevoli circa tutto ciò che attiene all’assistenza sanitaria in cui lavorano.
L’infermieristica, nata per essere scienza olistica, risponde effettivamente ai requisiti proposti dalle Medicine Complementari: l’infermiere, proprio per le caratteristiche del modello di cura di riferimento che pone al centro della relazione terapeutica la persona con i suoi bisogni e le sue potenzialità, si muove in un’ottica di integrazione, utilizzando le risorse della persona per il raggiungimento del benessere per lei possibile.
E’ una professione in lenta ma continua evoluzione. Questa crescita non può ignorare ne la situazione dei colleghi a livello internazionale ne le direttive e le indicazioni dell’OMS, che nel testo sopracitato ha richiamato l’attenzione della professione infermieristica invitando a “guidare i clienti nelle scelte tra i diversi approcci assistenziali” e sottolineando che “la formazione dovrebbe mettere gli infermieri in condizione di capire i diversi approcci”.
Nel 2002 la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, all’interno dell’articolo Linee guida per un percorso di alta formazione, Infermieristica e Cure complementari, ha delineato i postulati dell’applicazione delle Medicine Complementari nell’assistenza infermieristica:
La TB-Terapia Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, è un approccio non invasivo che secondo la Legge della regione Toscana n. 2/2005 rientra nelle “Discipline del Benessere e Bio-naturali” come pratica e tecnica naturale, energetica, psicosomatica, esercitata per favorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona. Tale pratica rientra nel campo della Prano-Pratica.
Dir. Scientifico I.B.I. Roberto Fabbroni